Autore: Caterina Longo

Il Gusto delle donne, un gusto che unisce

Volontariato, cucina ed emancipazione

Non serve molto per accorgersene: i sorrisi che ti accolgono quando entri al Club La Ruga sono quasi tutti femminili. La storia della Ruga è soprattutto una storia di donne per le donne.

Sono due donne, Ilda Berlanda e Maria Grazia Zanetti, a fondare La Ruga insieme a un unico uomo, Elio Frisanco. Il Club nasce soprattutto guardando a loro: donne sole, con scarsi mezzi economici, spesso vedove dei lavoratori delle acciaierie della Lancia, della Montecatini e della Falck in zona industriale a Bolzano. 

Quelle donne sole diventano poi le volontarie più appassionate, la forza motrice della Ruga, i fili di una rete che unisce. Sono tante, parlano dialetti diversi, trentino, veneto, lombardo.

All’inizio sono come isole: nelle prime riunioni della Ruga ognuna siede da sola, distante.

La diffidenza è però presto superata. Alla Ruga è sempre stato d’obbligo terminare ogni assemblea con un piccolo rinfresco; è così fin dall’inizio, negli anni settanta. E qui si accende la scintilla di un fuoco che presto divampa nel piacere della condivisione. 

Le donne sono state il motore della Ruga. Merende, pranzi sociali, pomeriggi musicali, feste comandate e non: ogni occasione è buona per scatenarsi in cucina e stare insieme a tavola. È un entusiasmo che va avanti ancora oggi, dopo cinquant’anni. Per questo in ogni sede della Ruga è sempre stato molto importante avere una cucina all’altezza del gusto di stare insieme. Un gusto in cui le differenze e i dialetti si sciolgono e si incontrano nello scambio di ricette, le più diverse, poi raccolte in un libro che non a caso si intitola Il Gusto delle Donne, 2005.

Maria Grazia Zanetti

Dalle polpette di pane siciliane consigliate da Elvira al risotto alla pilota di Lucia, dalla polenta e aringhe di Antonio fino al tipico dolce tirolese Ribler. Il Gusto delle Donne è un viaggio tra ricordi d’infanzia, emozioni e sapori diversi, con ricette tramandate in famiglia da mamme e nonne, condivise da un’amica o semplicemente scoperte in un viaggio speciale.

Lo spazio che la Ruga dà alle donne è anche un tempo che le donne prendono tutto per sé. È una storia che si ripete e continua: sfogliando l’album dei ricordi, con le foto di gruppo in cucina.

Tra arnesi e grembiuli, è facile immaginare le battute, l’allegria scherzosa di quei momenti.

Altre fotografie raccontano di gite in montagna e città, soggiorni al mare, balli di gruppo. Ci sono le chiacchere e le risate, certo, ma anche l’impegno per la cura della sede: chi cucina, chi riordina, chi pulisce, chi fa piccoli lavori di manutenzione. Per molte, gli appuntamenti con il ballo, la ginnastica o l’acquagym sono a tutt’oggi  l’occasione per un caffé insieme alle amiche della Ruga. Una fuga dalla quotidianità, per ricavarsi un momento da dedicare solo a sé stesse.

E gli uomini? In tutto questo ci si chiede, ma gli uomini? Fantastici.

Oggi la Ruga può contare ogni giorno su un gruppo di uomini, una squadra affiatata e generosa, che insieme alle donne si impegna ogni giorno in tutte le attività, dalla cucina al campo bocce, dalle pulizie alla preparazione degli eventi, fino alle piccole e grandi manutenzioni, senza mai risparmiarsi e come dice la presidente Maria Grazia Zanetti, forse la presenza di uomini così non è casuale, visto quanto sono speciali le donne della Ruga.