Che cosa penseranno se dico che mi sono iscritto alla Ruga?!
Il nome del Club lascia spesso perplesse le persone. La vecchiaia non piace: oggi si è ossessionati dal voler essere – o sembrare- giovani a tutti i costi. Insomma, dilaga un certo giovanilismo. E come non piace la vecchiaia, non piace essere considerati anziani, vecchi e vecchie, per dirla tutta.
È un pregiudizio inconscio, quasi naturale, da cui nemmeno le nostre fondatrici Maria Grazia Zanetti e Ilda Berlanda erano esenti.
Quando Elio Frisanco, cofondatore del Club, propose il nome La Ruga per l’associazione che stava nascendo, loro all’inizio non erano per niente d’accordo, ma riflettendo bene cambiarono idea.
Perché vergognarsi delle rughe? Le rughe possono essere viste come un valore. Sono le tracce morbide del tempo, delle esperienze e delle emozioni vissute; le rughe raccontano storie.
Perché adeguarsi a uno stereotipo invece di combatterlo? Visto così, La Ruga è un nome da combattenti, da rivendicare sorridendo e con ironia.
In fondo ci piace dare un po’ fastidio.
Qualcuno ha obiettato che, per chi lavora la terra, la ruga è il nome dialettale di un insetto tremendo e fastidioso, l’Eilema caniola. Be’, a noi della Ruga non dispiace affatto dare un po’ fastidio, soprattutto per certi luoghi comuni sulla terza età: per noi questo è un tempo prezioso da vivere fino in fondo, finalmente liberi e libere dalla fretta e di godere di piaceri che prima avevamo solo sfiorato.