Autore: Caterina Longo

La forza del Noi

Come tutto è iniziato

Mi ricordo che si lasciava la porta aperta noi donne per chiacchierare mentre si faceva da mangiare… una roba guarda, come sorelle!

Maddalena Cecchinel si commuove quando ricorda l’amicizia tra le donne di Oltrisarco nel toccante documentario Zita e le altre. Racconti delle donne di Oltrisarco. 

Una porta aperta, chiacchiere e voci che si incontrano tra le faccende domestiche: le sue parole restituiscono bene lo spirito di condivisione che c’era tra le giovani donne di Oltrisarco, spesso arrivate a Bolzano dal Trentino o dal Veneto al seguito del marito, ferroviere o lavoratore alle acciaierie in zona industriale. Sono gli anni del dopoguerra, eppure è su quella porta aperta, su quel calore umano immediato, che fiorirà come su un humus fertile, molti anni dopo, La Ruga. 

È il 1975 e grazie al lavoro in parrocchia con i giovani Maria Grazia Zanetti, co-fondatrice di quella che poi diventerà La Ruga, viene a contatto con diverse famiglie. Si rende conto che c’è molta povertà, il quartiere è depresso.

Si avvia un’indagine, il signor Dario Tomasi, che abita nel quartiere e lavora all’anagrafe, dà una mano. Si scopre così che gli anziani di Oltrisarco allora sono 1040 e che a essere in difficoltà sono soprattutto le donne. Sono rimaste sole, spesso vedove proprio di quei mariti lavoratori delle acciaierie che avevano seguito in gioventù. Gli alloggi sociali li hanno lasciati ai figli, loro si accontentano di un seminterrato o di una soffitta. 

Se sei povero sei fuori da tutto. La Parrocchia e il Comune praticavano una sorta di solidarietà, ma era arrivato il tempo dei diritti.

Maria Grazia

Prende avvio quella che sarà una delle battaglie più importanti portate avanti dalla Ruga, quella sull’assistenza economica. È la storia di una legge provinciale, la numero 69 del 1973, che garantiva un minimo vitale agli anziani. La legge esiste, ma non è applicata correttamente. Alle persone bisognose non viene infatti erogato dall’Ente Comunale Assistenza un assegno, come previsto, ma vengono distribuiti beni materiali: qualche chilo di pasta, qualche etto di caffè, un cappotto vecchio, cose così. 

È il momento di passare dalla solidarietà ai diritti. Bisogna insistere, compilare le domande, farli valere, quei diritti. Berlanda, Frisanco e Zanetti – il trio fondatore della Ruga- aprono un ufficio qualche ora a settimana in una saletta del Santo Rosario. Si danno informazioni, si aiutano a compilare le richieste. In breve tempo si raccolgono 300 richieste. Nasce quello che all’inizio si chiama Ente parrocchiale assistenza e che presto diventerà La Ruga.

Eravamo un po’ timidi e titubanti; non ci sembrava vero che ci fosse della brava gente che si interessasse ai nostri problemi, abituati, come eravamo, alla nostra solitudine, abbiamo trovato, invece, in queste persone tanta comprensione, tanto affetto e tanto calore.

Uno dei tanti, da Vent’anni insieme, Sentieri della memoria, Club La Ruga 1976-1996

Alle prime 30 domande la risposta è un secco no: le prassi consolidate, anche se non propriamente corrette, sono difficili da scalfire, ma La Ruga non si arrende facilmente: si va negli uffici con la legge sottobraccio, si fa ricorso. Si vince.

Sono anni in cui La Ruga fa da supplente all’Ente pubblico; le persone bisognose non ricevono più la carità, ma un assegno mensile di cui disporre. Frisanco, Berlanda e Zanetti ricevono la ricompensa più grande, la fiducia delle anziane e degli anziani di Oltrisarco, una fiducia da cui nasce il nucleo, il cuore di una comunità che pulsa ancora oggi, quello della Ruga.

La forza del noi è questo, da gente scartata, dimenticata, a persone che si ritrovano: quell’aiuto concreto, pratico, dato dalla Ruga presto si espande, diventa un tempo e un luogo in cui stare insieme.

Nelle sale della parrocchia Don Roberto Lorenzoni concede sempre più spazio dove gli anziani non solo si informano sui loro diritti, ma possono anche stare insieme, rompere l’angoscia della solitudine.

Ci sono le assemblee mensili, che terminano sempre con un piccolo rinfresco. “Non c’era niente, ma noi volevamo stare insieme” – ricorda Maria Grazia Zanetti. Si cominciano a organizzare feste, gite, e presto il primo soggiorno al mare, a Cesenatico. Si scopre quella capacità di divertirsi e stare insieme con poco.

La forza del noi: così viene spesso descritto quello spirito di coesione che animava la Ruga in quei primi anni.