Autore: Club La Ruga

Ribler, Riebl tirolese

Dolce o salato o come vuoi tu

Il bello di ogni regione, luogo paese è la capacità di farti scoprire ingredienti che non avresti conosciuto mai se non ti fossi sposato altrove. Piatti creati a partire da farine non comuni che svelano la bellezza del sapore e raccontano storie da ricordare.

Questa ricetta fa parte del patrimonio della mia famiglia da generazioni. Un ottimo piatto unico da mangiare a cena, molto gradito da grandi e piccoli e che dà la possibilità di scoprire un ingrediente spesso snobbato: la farina di grano saraceno.

Una socia del Club La Ruga, dal libro Il gusto delle donne, 1994

Ricetta originaria del Tirolo

INGREDIENTI

  • 500 gr di farina di grano saraceno
  • 1 barattolo di latticello
  • latte quanto basta
  • 1 uovo intero
  • 1 bicchiere d’olio
  • un pizzico di sale

PREPARAZIONE

In un recipiente di vetro o plastica versate la farina di grano saraceno assieme al latticello. l’uovo e un pizzico di sale. Amalgamate tutto aggiungendo del latte fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido, tipo pastella non troppo liquida. Lasciate riposare per almeno un paio d’ore.

In una padella, ottima quella di ferro, ma vanno bene anche le padelle moderne antiaderenti, scaldate un bicchiere di olio e versate la pastella.

Quando la parte inferiore comincerà a dorarsi, rovesciatela, aiutandovi con una paletta. Il tutto deve risultare come una grande e grossa frittata.

A questo punto cominciate a pestare frantumando l’impasto, prima a pezzi grossi e man mano a pezzi sempre più piccoli.

Continuate a pestare e girare per circa 34-40 minuti. Si dice che il ribler è cotto al punto giusto quando, se dovesse passare una folata di vento, si porterebbe via tutto.

Va servito caldissimo insieme ad una marmellata di mirtilli rossi.

A me piace però anche un po’ salato, condito con erba cipollina fresca tagliata sottilmente e accompagnato da un bel piatto di insalata fresca.

Armatevi di pazienza e dedizione e sarete ricompensati. Buon lavoro.

Ricordiamo che queste ricette sono state tratte dal libro Il gusto delle donne e per onorare chi ce le ha tramandate sono state trascritte il più fedelmente possibile.